Esiste in Italia una narrativa di mare? Molti sono portati a dubitarlo, forse mossi dalla sproporzione fra i 7500 chilometri di costa e lo scarso numero di scrittori marini. È un rapporto aritmetico che non può reggere, ovviamente, come pure risulterebbe assurdo se proiettato sull'intero globo in cui ai due terzi di acqua non corrisponde certo un altrettanto cospicuo numero di suoi cantori. Se mai il conto va rovesciato, ma sulla scala dei valori, poiché esiste una così forte e stupenda tradizione di narrativa di mare, sotto ogni latitudine, da colmare qualsiasi lacuna e ogni defezione. Una letteratura che, a prescindere dai poeti e dai poemi, ha portato i nomi di Hugo, Dumas, De Foe, Camòes, Melville, Verne, Salgari, Ste-venson, Verga, Mitchner, Mann, Kipling, Helving, Conrad, Hemingway, Swift, Junger, D'Arrigo, Brignetti, Micheli, V.G. Rossi. E l'Italia? Nell'elenco, necessariamente incompleto appena riportato, figura una rappresentanza piuttosto ragguardevole. Un conforto, se vogliamo, da offrire ai nostalgici delle Repubbliche Marinare; ma non certo sufficiente a strutturare una antologia di racconti di mare esclusivamente italiani. A questo punto, proponendoci un lavoro completo, è stato necessario ribaltare i concetti della ricerca; e il programma è stato modificato, basandosi oltre che sul reperimento di scrittori di mare, sulla presenza del mare nell'opera di ogni singolo autore. Ciò ha consentito di riunire - forse per la prima volta - un cospicuo materiale e di scoprire come, in Italia, alla scarsezza di scrittori marini, corrisponda un'abbondanza di narratori per i quali il mare è stato protagonista o comprimario di qualche loro storia. Altro criterio di scelta è stato quello della contemporaneità del racconto, cioè la sua leggibilità attuale, cosa che ha portato ad esclusioni e ripescamenti. Si è resa necessaria, inoltre, una classificazione del materiale, non degli autori, intendendosi realizzare una antologia di racconti e non di brani. Da tale catalogazione sono scaturiti, quasi naturalmente sette specchi di mare, da quello epico a quello mitico, ai mostri, al giallo di mare, al punto d'ormeggio, capaci di comporre una ragionevole carta nautica letteraria. La gamma degli umori, delle emozioni, dei fatti narrati, è visibilmente molto vasta e congeniale agli stili e alle tendenze dei singoli autori. Talvolta le loro esperienze scaturiscono da uno scandaglio terrestre, stupefatto; per una navigazione provvisoria, per superfici d'acqua neppure viste, fantasticate se mai, oppure guardate dalla riva, in sogni e fantasie che completano, in un quadro unico con le altre storie, più tenaci e vissute degli scrittori marini, questa antologia di racconti di mare. Dalla Presentazione di Giuseppe Brunamontini.