Di Domenico Vigliarolo, sacerdote cartografo di Stilo ora semisconosciuto al grande pubblico, ma ben noto ai maggiori studiosi del settore, è qui ricostruita la parte biografica di maggior interesse, quella, cioè, relativa al periodo spagnolo (1582 1596), durante il quale egli rivestì l'importante incarico di Cosmografo della Casa de Contrataciòn (l'istituzione delegata al controllo della via delle Americhe). Mari di carta riunisce per la prima volta tutta la sua produzione cartografica sinora conosciuta e attualmente conservata nelle maggiori istituzioni museali del mondo. Tra i vari documenti compaiono un inedito assoluto, rintracciato dall'autore presso la Biblioteca Reale di Madrid, un esemplare conservato presso la Biblioteca Vaticana sinora erroneamente ritenuto anonimo e un Atlante conservato a New York, composto da nave fogli di cui, sinora, ne era stato pubblicato uno soltanto da Almagià nel 1942. Il testo rimarca il forte legame tra Vigliarolo e la sua Calabria e fornendo tra l'altro, in molte carte (su cui spicca sempre in bella evidenza il toponimo natale di Stilo) preziose indicazioni storico geografiche sulla Calabria del Seicento. Mari di carta è un'opera aperta alla ricerca su quanto rimane ancora da scoprire sui periodi antecedenti e successivi a quello spagnolo di Vigliarolo; uno squarcio di luce sull'impenetrabile alone di mistero che ha avvolto sinora questo personaggio le cui opere mettono in risalto la sua figura poliedrica. Opera suscettibile di imprevedibili sviluppi, specie in ordine a possibili punti di contatto con Tommaso Campanella, suo concittadino e contemporaneo e, attraverso questi, con Nicola Antonio Stigliola e con Giordano Bruno.
Data pubblicazione
01/11/2007