L’interesse per le vicende delle Marine in genere, e di quella sovietica in particolare, mi accompagna ormai dai primi anni Sessanta quando, allievo dell'Istituto Nautico «San Giorgio» di Genova, avevo iniziato a frequentare quella «fucina» di specialisti e appassionati di argomenti navali e aeronautici che è stata la redazione di Interconair. L'opportunità, poi, di poter regolarmente consultare in biblioteca la Rivista Marittima e l'aver acquistato, non senza qualche piccolo sacrificio, l’Almanacco Navale di Giorgerini e Nani, edizione 1964-65, avevano fatto il resto. La Marina sovietica era allora un qualcosa di abbastanza misterioso in tutti i settori, ma soprattutto in quello onomastico. All'epoca, solo poche classi, quali gli «Sverdlov» o gli «Skory», potevano permettersi una elencazione di nomi abbastanza corposa e credibile. Per il resto era già tanto se si poteva stimare in maniera attendibile le unità che componevano una classe. La curiosità di conoscere quali nomi, per esempio, erano stati assegnati ai 6 caccia classe «Kildin», quali sigle identificavano gli oltre 200 sommergibili classe «W», oppure quali erano le date del varo o dell'entrata in servizio di tali unità, mi avevano indotto ad iniziare una faticosissima e spesso improduttiva ricerca in merito. La ricerca si è protratta, con fasi alterne e numerose interruzioni, per oltre trent'anni. Poi il disfacimento dell'Unione Sovietica, il crescente flusso di informazioni da Est, la pubblicazione di libri e riviste specializzate, scritte soprattutto in lingua russa, hanno consentito il salto di qualità. Grazie all'uso del computer, le originarie schede cartacee si sono trasformate in dati caricati su di un enorme «database» che, impietosamente, ha evidenziato ripetizioni, imprecisioni e inesattezze di ogni genere e natura. Il risultato finale è questa ricerca, di certo solo un primo passo verso la conoscenza dettagliata delle vicende che hanno interessato, dal secondo dopoguerra, il naviglio sovietico prima e quello russo poi. Una sorta di contributo iniziale a una storia di tale naviglio, con tutti i limiti e le carenze che una prima stesura, inevitabilmente, comporta. Dedico questa ricerca a tutti gli Autori che attraverso i loro scritti apparsi su La Rivista Marittima, Le Vie del Mare, Le Marine e Interconair Aviazione e Marina, hanno trasmesso a un giovane la passione per la Marina e la sua storia, con la speranza di poter fare altrettanto nei riguardi dei Lettori delle nuove generazioni.
Data pubblicazione
04/11/1999