Chi scrive deve in particolare al professor Meloni la scoperta del marinaio sardo del II secolo d.C. D. Numitorio Tarammone che si può dire, è all’origine di questo lavoro. L’autore, servendosi della propria esperienza professionale, è stato insegnante dal 1965 e dal 1979 capo di istituto, ha realizzato un opera di mediazione e di divulgazione di avvincente lettura, che senza scadere in facili e imprecise semplificazioni, possa dare a non specialisti, una visione più completa e libera da preconcetti di questo frammento della storia della Sardegna. Opera di mediazione resa possibile dagli studi condotti con rigore scientifico da specialisti, citati nella bibliografia, ai quali va la gratitudine dell’autore. L’obiettivo? Un sassolino per contribuire a modificare qualcosa nella percezione spesso negativa del nostro sentirci sardi perennemente isolati e perdenti in una terra meravigliosa piantata al centro del Mediterraneo. Tra isolamenti e dominazioni, tra rapine altrui e miserie locali la storia della Sardegna sembra svolgersi lontano dal mare e senza alcuna partecipazione al contesto mediterraneo ed europeo. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Antichi marinai sardi che numerosissimi navigarono nei primi secoli dell’era cristiana e che sembrano raccogliere antiche eredità nuragiche vogliono dimostrarci il contrario e ce lo dimostrano con i loro congedi militari, con epigrafi, con dediche e mosaici fatti di navi Karalitane e Turritane, cariche di grano. Questo lavoro che ha cercato di raccogliere tutta la documentazione più sicura sull’argomento, vuole raccontare la storia di questi nostri intraprendenti e coraggiosi antenati, vuole narrare qualcosa delle loro famiglie, attraverso uno stile piano, accattivante e ironico, ma rigoroso sotto il profilo documentale. Il glossario al termine del lavoro potrà facilitare la comprensione di affascinanti termini latini per lo più di carattere marinaresco presenti nell’opera.
Data pubblicazione
01/11/2001