Il Centro Studi e Documentazione dell’Isola di Ustica, scrive Franco Foresta Martin nella prefazione, ha voluto ricordare con questo volume, quello che viene considerato il padre della satira politico-sociale italiana e rendere omaggio a un figlio adottivo di Ustica che dal 15 marzo 1927 al 7 novembre del 1928, in appena un anno e mezzo di confino politico sull’isola si legò affettivamente alla terra, al mare, all’ambiente e alla gente dell’isola. Giuseppe Scalarini nacque a Mantova il 20 gennaio del 1873 e morì a Milano il 30 dicembre del 1948. Egli vive da protagonista uno dei periodi più tragici della storia italiana. Lo vive da protagonista non solo per la sua matita e la sua arte, ma anche per gli attacchi e persecuzioni che subisce. Fin da giovanissimo viene preso di mira dalla censura e processato più volte per vignette antimilitariste. Dalla nascita del fascismo, a causa di una vignetta apparsa sull’Avanti del 23 novembre del 1914 che Mussolini non dimenticherà mai, subirà violenze, aggressioni, arresti e confino. Il duce gli vieterà per tutto il ventennio di disegnare, pubblicare e firmare i suoi lavori. E’ difficile parlare di sola satira o caricatura, per le tavole di Scalarini, le sue vignette sono non solo arte e satira, ma un indispensabile manuale di storia. Il volume, accompagnato da un approfondito saggio di Giovanna Delfini - una delle maggiori studiose del confino a Ustica - riproduce la maggior parte dei disegni custoditi dal Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica.
Data pubblicazione
01/06/2010