La pesca del tonno è oggi in crisi. Lo testimonia il ridursi progressivo della quantità del pescato e conseguentemente la progressiva chiusura delle tonnare un tempo numerose lungo le coste della Sicilia. A Favignana, che è una delle poche tonnare che resiste, la cattura di 2000 tonni segna una stagione di pesca fortunata: se questa cifra si confronta con quella indicata nella lapide che c'è, proprio a Favignana nello stabilimento in cui si lavora il tonno e che dice "Al 1859 anno ultimo della gabella Florio la tonnara ... pescò 10159 tonni ...", si può avere un'idea della decadenza che forse in modo ineluttabile, ha colpito la "vecchia" pesca del tonno. Per conservate una documentazione di questa manifestazione di "cultura materiale" tra le più cospicue e interessanti, Elisabetta Guggino e Gaetano Pagano, hanno svolto a Favignana dal 1974 e per diversi anni, una ricerca sul campo; la ricerca è stata promossa dall'Istituto di Storia delle Tradizioni popolari dell'Università di Palermo e dal Folkstudio di Palermo ed è stata elaborata essenzialmente in base alle informazioni ricevute dai pescatori dell'isola; in particolare dal rais Giovanni Rallo e dal capoguardia Gioacchino Ernandes. Il progetto iniziale della ricerca era limitato alla registrazione e allo studio dei canti della mattanza, ma la realtà osservata si è presentata cosÌ articolata sotto il profilo socio-economico, tecnico, linguistico, culturale in genere, da spingere a studiare anche altri aspetti, come la struttura della tonnara e gli strumenti e le tecniche di lavoro della mattanza. I risultati essenziali di questo studio, più alcuni canti di tonnaroti, assieme ad una ricca documentazione iconografica, 40 tra disegni e fotografie, sono riportati in questo volume.