Messina fatamorgana e disincanto

Messina fatamorgana e disincanto

Bucolo Sonia


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Messina è già di per sé poesia e il suo Stretto, regno di Scilla e Cariddi, per le cui acque passò Ulisse, è un « luogo sacro » (come lo definì Pascoli), che sfugge alla comprensione umana. Quella peloritana, infatti, non è una città che si svela agli occhi del turista distratto o del viandante frettoloso, ma necessita di uno sguardo critico, di uno sguardo (per usare un’espressione di Giovanni Bechelloni) « lungo » e nel contempo « largo », che va a sostituire lo ‘sguardo corto’ di chi pensa che osservare da una prospettiva più ampia possa essere faticoso e pericoloso, ma anche lo ‘sguardo ritorto’ di chi, concentrato sul passato, non carpisce i mutamenti in atto. Messina, per essere compresa, necessita di uno sguardo curioso, « quella curiosità colta che solo i viaggiatori di altri tempi possedevano » e l’unica che ci permette di scorgere, nella disperazione del suo presente, il suo passato glorioso.
Autore
Ean / Isbn
978889760103
Pagine
136
Data pubblicazione
01/05/2012