Gerardo Mercatore, nome italianizzato del matematico e astronomo fiammingo Gerhard Kremer, fu il geniale cartografo che nel 1569 realizzò il primo planisfero basato sul sistema di proiezione cilindrica isogona a latitudini crescenti. La rivoluzionaria invenzione di Mercatore, tuttora utilizzata e intitolata a suo nome, trasformò la cartografia in una vera e propria scienza fondata su calcoli matematici e riuscì a rendere fedelmente su una superficie piana la sfericità della Terra, risolvendo un problema di primaria importanza per la sicurezza e la precisione della navigazione. Nel Sedicesimo secolo, l’ampliamento delle conoscenze geografiche impose la necessità di disegnare carte nautiche aggiornate per salvaguardare la vita dei navigatori e gli interessi commerciali delle nazioni. I potenti dell’epoca commissionavano l’esecuzione delle mappe a cartografi che utilizzavano metodi empirici basandosi su informazioni riportate dai viaggiatori e sulle antiche teorie Tolemaiche, ma cinquecento anni fa – un’era in cui il potere secolare e l’autorità religiosa erano soggetti a continui sconvolgimenti – disegnare o possedere una mappa non autorizzata poteva portare alla pena capitale. Anche Mercatore, nonostante annoverasse tra i propri committenti il re di Spagna Carlo V, nel 1544 fu incarcerato dall’Inquisizione con l’accusa di eresia. Fortunatamente, la stima di cui godeva presso gli ambienti politici e accademici gli permise di essere scagionato e poté affermare le proprie teorie, lasciando ai posteri una straordinaria eredità di conoscenza.
Data pubblicazione
01/04/2008