Naufragi, abbordagi, storie di mare

Naufragi, abbordagi, storie di mare

Betti Carboncini Adriano


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È abbastanza ampia la letteratura concernente l’epopea di navi, dai velieri di un tempo pieni di fascino a più recenti prestigiose navi passeggeri e perfino a umili navi da carico disponibili per qualsiasi uso: le cosiddette carrette del mare. E si contano non pochi cultori di tale argomento, tanto che esistono, peraltro non numerose, anche opere specifiche sugli affondamenti di celebri transatlantici, quali il Titanic, il Lusitania e altri. Sono assai rari, invece, libri che trattano con organicità e completezza perdite di navi di ogni specie, per fatti bellici, per condizioni meteomarine avverse, per abbordaggi, ecc., e altri sinistri nei quali può incorrere una nave, quali l’incaglio, la collisione, l’incendio: eventi, pur drammatici, che non ne comportano inevitabilmente l’affondamento; e altre vicende inconsuete e singolari che potremmo definire storie di mare, tra le quali l’abbandono della nave da parte dell’equipaggio o dell’armatore. Con il lavoro che ci accingiamo a esporre, vogliamo colmare almeno in parte tale lacuna, riguardo una zona di mare invero non tanto ampia, ma densa di episodi: quella delle acque lungo le coste della Maremma Toscana comprese tra la foce del Torrente Chiarone a sud – confine storico tra Toscana e Lazio – e la Rada di Caletta in Comune di Rosignano Marittimo a nord, nonché la zona di mare dell’antistante Arcipelago Toscano. Tranne un solo caso, è una storia non di grandi navi, anzi, talvolta di piccole unità; è una esposizione di fatti nei quali si intrecciano lavoro, avventura ed eventi bellici: episodi degni di essere tramandati.
Ean / Isbn
978886615000
Pagine
244