L’Evangeline è una barca fatta su misura per il suo proprietario. Costruita per poter navigare in tutte le acque e in ogni condizione atmosferica, equipaggiata con gli strumenti più sofisticati e tecnologicamente all’avanguardia, l’Evangeline è pronta per la crociera inaugurale. Otto sono i membri dell’equipaggio e diciannove i passeggeri, tutti personaggi famosi: manca solo il proprietario poiché all’ultimo momento un grave problema gli ha impedito di partire. Ma come il Titanic, anche l’Evangeline non è inaffondabile. Colta da una violentissima tempesta al largo delle coste dell’Africa, la barca non resiste alla forza delle onde. Delle ventisette persone a bordo solo quattordici riescono a imbarcarsi su una scialuppa di salvataggio con il minimo necessario per sopravvivere. Eppure numerose erano le scialuppe a disposizione e tutte contenevano cibo e acqua in abbondanza. Quaranta giorni dopo, gli esausti naufraghi vengono tratti in salvo, ma solo sei sono i sopravvissuti. Terminate le scorte, erano ricorsi all’unico mezzo di sostentamento disponibile e avevano compiuto una scelta raccapricciante. Uno dei superstiti, il capitano Vincent Marlowe, viene accusato di omicidio: è lui che aveva il comando della nave ed è lui, quindi, il colpevole. La sua unica difesa è che era necessario uccidere alcuni per salvare gli altri. In un memorabile processo, dove la suspense non viene mai meno e i colpi di scena abbondano, la giuria è chiamata a pronunciarsi su una questione morale: fino a che punto si può arrivare quando è in gioco la sopravvivenza? È lecito sacrificare qualcuno per il bene dei più? Può la legge degli uomini giudicare certe azioni? Dopotutto l’oceano tratta gli esseri umani secondo le proprie regole, e l’imputato era l’unico a conoscerle. Questi interrogativi e le possibili risposte continueranno ad assillare il lettore anche dopo l’ultima pagina.
Data pubblicazione
01/01/2009