All'inizio del secondo conflitto mondiale, presso le diverse Marine, molti erano i progetti di nuove unità navali in fase di studio, approvazione, costruzione o allestimento. L'andamento della guerra impedì tuttavia la realizzazione di molti di essi, sia per occupazione da parte del nemico, sia perché superati da variate condizioni tattico-strategiche. Nel corso delle ostilità, altri progetti vennero approvati, alcuni realizzati e resi operativi, altri completati totalmente o parzialmente. Di questi ultimi, tuttavia, molti non furono in grado di operare, sia per la mancanza di personale addestra-to, sia a seguito dei mutati rapporti di forza tra le componenti aeronavali dei belli- In parecchi casi, inoltre, l'andamento del conflitto non consentiva di sottrarre forze lavoro da quelle già duramente impegnate a costruire navi, per rimpiazzare quelle perdute o riparare quelle danneggiate. Non era infatti possibile rallentare la diversificata e complessa catena di produzione, per privilegiare la costruzione di nuove unità che, seppur più moderne e maggiormente idonee a contrastare il nemico, avevano però bisogno di più lunghi tempi costruttivi. E questo senza contare, per raggiungere una sufficiente affidabilità, l'indispensabile periodo di prova e istruzione del personale. Scopo di questo lavoro è appunto quello di far conoscere, nel modo il più possibile completo e organico, le più importanti di queste navi (unità da battaglia, portaerei, incrociatori, caccia e sommergibili). Molte risultavano superate dall'evoluzione tattico-tecnologica degli armamenti, ma molte altre hanno invece rap- presentato, con originali soluzioni, una tappa intermedia verso obiettivi ancor oggi in rapida e continua evoluzione. Si ritiene comunque opportuno precisare che, solo ed esclusivamente per ragioni di spazio, sono state escluse altre categorie di naviglio (dragamine, posamine, sommergibili tascabili, motosiluranti, unità anfibie, ecc.) che. spesso in compiti oscuri e rischiosi, hanno talvolta sopportato il peso maggiore delle operazioni, con conseguenti elevate perdite di navi e personale. Considerata la scarsità di materiale fotografico relativo all'argomento, la parte illustrativa è stata essenzialmente affidata ai disegni che tuttavia, attraverso spaccati e sezioni, coprono la quasi totalità dei tipi di unità trattati e consentono di meglio conoscere i progetti descritti. Vista la specificità della materia che, in taluni casi, non presenta una precisa linea di cesura temporale, è stato ritenuto necessario inserire sia quelle unità che, seppur consegnate dai cantieri prima della fine della guerra, non furono presumibilmente operative, o lo furono in modo limitato ad alcuni esemplari, sia quelle che, nel dopoguerra, vennero completate magari con caratteristiche diverse da quelle di origine. La difficoltà di reperire alcuni dati tra le diverse fonti, ufficiali e no, ha talvolta reso necessaria un'opera di mediazione o di scelta, comunque sempre dettata e suffragata da considerazioni ritenute logiche. Osservazioni analoghe riguardano anche i disegni, specie di quelle unità la cui relativa documentazione si è rivelata carente o, in qualche caso, addirittura mancante. In tali circostanze è stato inevitabile riferirsi a descrizioni più o meno sommarie ed a similitudini costruttive con unità analoghe immediatamente precedenti o seguenti. È comunque di tutta evidenza che questo lavoro, non certo immune da errori e omissioni, vuole soltanto essere un tentativo di fornire un quadro organico su un argomento che, almeno fino ad oggi, è stato oggetto di trattazioni parziali e slegate.