Il lavoro nasce da attività di ricerca e di pubblicazioni dell’autore non immediatamente indirizzate a Trieste, alla Regione Giulia e al loro rapporto con il mare, bensì alla politica navale italiana fra le due guerre mondiali e alla guerra marittima in Mediterraneo nell’ultimo conflitto mondiale per il coinvolgimento avuto dall’industria cantieristica nazionale. In entrambe era ricorrente l’imbattersi nella fitta trama di rapporti economici, finanziari e produttivi, spesso accompagnati da comparazioni, apprezzamenti sulle potenzialità e sull’efficienza dell’industria cantieristica triestina, al pari della restante cantieristica italiana. Contestualmente, per gli stessi decenni era altrettanto agevole cogliere in seno alla Marina la forte carica simbolica assunta dalla città irredenta, dapprima in relazione al coronamento dell’unità nazionale, ma in seguito anche nella prospettiva di un suo decisivo apporto alle ambizioni di affermazione ed espansione dell’Italia sul mare, che la Marina non nascostamente coltivavano, specie a partire dalla metà degli Anni trenta. Per converso, ancor più vivo fu l’interesse dell’industria navale e della città verso le commesse militari, nazionali ed estere, reputate indispensabili per la sua stessa sopravvivenza in un’epoca segnata dalla crisi del dopoguerra, dalla depressione economica degli Anni trenta e dalla strutturale sovracapacità produttiva, massimamente dovuta all’acquisizione dell’industria navale giuliana dal 1918. Con l’ausilio di una vasta e, in parte inedita, documentazione fotografica ( incentrata sulle visite navali a Trieste e sulle costruzioni e sui lavori per la Regia Marina dei cantieri San Marco e San Rocco), che ne costituisce il filo conduttore, l’autore, con il concorso di Mario Cicogna, ripercorre i tratti essenziali anno per anno – costante è, infatti, il richiamo agli annuali programmi navali su cui si fondavano le costruzioni navali italiane – di questi rapporti, spesso difficoltosi, ma che finirono con il rivelare nei giudizi della Regia Marina, prima e durante il conflitto, il riconoscimento di un primato di efficienza e capacità dei cantieri triestini sui restanti cantieri italiani.
Data pubblicazione
20/06/2021