Navi e armatori di Torre del Greco

le attività marinare ed il ceto armatoriale di Torre del Greco attraverso i secoli da documenti inediti

Navi e armatori di Torre del Greco

le attività marinare ed il ceto armatoriale di Torre del Greco attraverso i secoli da documenti inediti

Altiero Ciro Altiero, Formicola Antonio


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Navi ed Armatori di Torre del Greco ripercorre l’epopea imprenditoriale di una trentina di famiglie spesso trovatesi ad incrociare i percorsi lungo dieci secoli descritti accuratamente non soltanto attingendo a documenti inediti ma anche – specie per quanto concerne la terza parte dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri, dai ricordi di chi quegli anni li ha vissuti in pieno. Ricco di un’importante iconografia, oltre 300 fotografie di varie epoche, e con dovizia di particolari inediti che faranno conoscere a molti torresi l’attività dei loro antenati, probabilmente fino ad oggi ignorata almeno per i particolari scrupolosamente descritti. II ceto armatoriale di Torre del Greco nacque e si sviluppò a partire dalla seconda metà del XIX secolo quando alcune famiglie, che già avevano iniziato a praticare il cabotaggio con due o tre piccoli navigli (bilancelle, tarlane e trabaccoli) fecero il salto di qualità acquisendo un bastimento con capacità di carico di 200 tonnellate di stazza (brigantino, brigantino-goletta e goletta).  Il libro riporta tutti i velieri, i motovelieri, i piroscafi e le motonavi registrati a Torre del Greco dal 1800 ad oggi con i relativi Armatori e Caratisti, oltre alle varie attività dello shipping torrese specialmente con le famose coralline i cui armatori costituirono il Pio Monte dei Marinai con il quale si aiutavano i mariani e le imprese in difficoltà dando un esempio di civiltà e solidarietà che oggi sarebbe particolarmente auspicabile. I velieri erano finanziati da gruppi familiari e da amici che costituivano anche gli equipaggi. I marinai torresi erano abilissimi nell’arte della navigazione ed erano dotati di un’energia eccezionale che permetteva loro di affrontare le terribili tempeste con piccole imbarcazioni e faticosissimi lavori per intere settimane con scarso cibo e senza dormire per giorni interi. L’imbarco durava diversi mesi senza alcun contatto con le famiglie. Col passare dei secoli le barche da pesca denominate “coralline” divennero sempre più numerose ma le condizioni di vita a bordo erano sempre proibitive ed al faticoso lavoro fisico si aggiunse l’assalto di pirati che sequestravano barche ed equipaggi. Anche i velieri per il commercio aumentarono di numero e dimensioni e furono costruiti nei cantieri torresi che si specializzarono sempre di più nel costruire navi solide e veloci che effettuavano anche viaggi oceanici. Con l’avvento della macchina a vapore, alla fine del XIX secolo, si costruirono le prime navi a vapore ed in ferro. Durante la Seconda Guerra Mondiale, tutti i piroscafi furono affondati per cui l’armamento torrese entrò in gravissima crisi. Fortunatamente il Governo Americano mise a disposizione degli armatori italiani alcune navi da 10.000 dwt Liberty. Grazie alla naturale vocazione dei torresi per lo shipping e alla loro grande volontà, riunendo gruppi familiari ed amici, furono ricostituiti capitali coi quali vennero acquistate diverse navi di seconda mano. Alla metà degli anni ‘90 fu proprio il gruppo d’Amato a scoprire i cantieri cinesi dove le navi, per il bassissimo costo della manodopera, avevano quasi la metà del prezzo praticato in Europa. Iniziò così la costruzione di numerose navi da carico secco e liquido da parte sia dell’armamento torrese sia di quello napoletano che, attualmente, detiene circa il 50% delle navi italiane.
Ean / Isbn
978880000320
Pagine
580
Data pubblicazione
01/12/2008