Navi perdute

lo straordinario viaggio d'esplorazione di Jean-François de Galaup, conte di La Pérouse 1785-1788

Navi perdute

lo straordinario viaggio d'esplorazione di Jean-François de Galaup, conte di La Pérouse 1785-1788

Williams Naomi J.


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Per l’ingegnere navale Paul Mérault de Monneron niente è più sgradevole di imbarcarsi a Calais per attraversare la Manica. Come al solito, lo aspetteranno raffiche superiori ai venti nodi, onde alte come diligenze, capitani scorbutici e barcaioli disonesti. In più, stavolta, sulle spalle di Monneron grava un ulteriore tormento: un segreto impostogli dal ministero della Marina francese. A chiunque gli chieda perché stia andando a fare incetta di bussole azimutali britanniche, telescopi notturni, termometri, farmaci anti-scorbuto e oggetti di scambio, dovrà rispondere di essere al soldo di un mercante spagnolo, tale Don Inigo Alvarez, che è in procinto di salpare per i mari del Sud. Peccato non esista nessun Don Inigo Alvarez. La verità è che il governo francese ha chiesto a Jean-François de Galaup, conte di La Pérouse, di ripercorrere il viaggio d’esplorazione del leggendario capitano inglese James Cook. Copiarne le rotte, per emularne i successi. Per questo, augurandosi che l’Inghilterra non se ne accorga, il conte di La Pérouse ha tirato a lucido due fregate, la Boussole e l’Astrolabe, e ha assoldato duecento marinai e un folto gruppo di naturalisti, scienziati e matematici, promettendo di non fare ritorno fino a quando non avrà coperto ogni miglia di oceano navigabile. Salpate da Brest nel 1785, le due fregate raggiungono la Patagonia, doppiano Capo Horn e l’Isola di Pasqua. Dopo due anni di esplorazioni, raggiungono infine i Mari del Giappone. In seguito a un’ondata di malattie che dimezza l’equipaggio e sanguinosi scontri con i nativi, nel febbraio del 1788 la Boussole e l’Astrolabe scompaiono all’improvviso, al largo delle coste australiane. Passeranno trent’anni prima che l’ammiraglio Jules Dumont d’Urville faccia luce sul mistero della scomparsa delle due fregate. Ricostruendo dettagliatamente le abitudini della vita marinaresca dell’epoca e i rapporti con gli indigeni, Naomi J. Williams dipinge un affresco esaltante e ambizioso sulle tracce di uno dei più grandi esploratori del Settecento. «Intelligente e suggestivo, come solo i migliori romanzi storici sanno essere» (Kirkus Review), Navi perdute è «un raro e perfetto equilibrio» tra un resoconto storico minuzioso e un romanzo d’avventura agli albori dell’era industriale.
Ean / Isbn
978885450822
Pagine
400
Data pubblicazione
01/03/2016