Sembrerebbe incredibile che un territorio così piccolo quale l'arcipelago delle Eolie possa vantare una storia così ricca e vivace che si sviluppa lungo circa sette millenni di storia. Certo periodi luminosi si intrecciano a periodi di decadenza e di miseria, ma il filo della civiltà che, in alcune occasioni, era parso attendarsi tino quasi a sparire, ha sempre ripreso il suo corso. Così nel 251 a.C., con la distruzione della Lipara greca ad opera dei Romani, così nell' 838 d. C. con il sacco ad opera degli Arabi, così ancora nel 1554 d.C. con la "ruina" ad opera del Barbarossa. Nel susseguirsi di vicende diverse volte le Eolie sono salite alla ribalta nazionale ed anche mondiale. E non solo nell'antichità, quando, fra il neolitico e il sorgere dell'era dei metalli, divennero il centro del commercio dell'ossidiana che era una pietra di grande valore prima che si diffondessero il bronzo e il ferro, o al tempo degli Cnidi quando diedero vita ad una civiltà che forse ispirò Platone nella stesura della stia Repubblica, oppure nel medioevo quando colpirono la fantasia dei credenti che videro in esse l'entrata dell'inferno e dei purgatorio e contribuirono alla nascita del 2 novembre giorno dedicato al culto dei morti; ma anche fin nell'età moderna. Così nel 700 con la famosa "controversia liparitana", furono al centro dello scontro tra il papato e i regnanti di Palermo a proposito dell'istituto della Legazia apostolica, che dava a questi ultimi il diritto di nominare i vescovi del loro territorio. Infine, nella seconda metà del secolo scorso, dopo la seconda guerra mondiale, le Eolie furono al centro di una nuova contesa relativa, questa volta, al loro modello di sviluppo fra chi cercava lo sfruttamento del loro territorio per cavalcare l'onda del boom turistico e chi invece pensava ad tono sviluppo ecosostenibile. E se in un primo tempo pareva che questa tosse la strada imboccata, nel tempo furono i primi a dettare legge dando vita ad un lungo periodo di abusivi e di speculazione. Una partita però tutt'altro che conclusa se nel 2000 l'Unesco ha iscritto l'arcipelago nella Heritage List proprio per i suoi fenomeni naturalistici che, malgrado molti scempi, rimangono ancora una realtà di grande interesse e non solo per gli scienziati.