Questo libro nasce dall’esigenza di dare un assetto moderno alle conoscenze scientifiche e tecniche che hanno contribuito a rendere organica questa fondamentale componente dell’arte nautica che è la navigazione astronomica. Gli antichi navigatori greci parlavano di “seconda navigazione” quando, venendo meno gli aiuti della natura, il vento e la corrente, i marinai erano costretti a mettere mano ai remi. Si può dire che la “prima navigazione” è quella stimata, fondamento di ogni navigazione; a fianco a questa, nel tentativo di rendere più sicuro il viaggio, da molti secoli l’uomo di mare cercò di sviluppare, incontrando e superando difficoltà notevoli, la “seconda navigazione”, vale a dire la navigazione di osservazione. Dagli inizi del XIX secolo fino ad oggi, questa nautica di osservazione, essenzialmente costiera nei brevi tragitti, astronomica nelle traversate d’altura, ha avuto sempre più un ruolo determinante perché è riuscita a ridurre sensibilmente le insidie sempre latenti nei viaggi per mare. Osservando il sole e le stelle il capitano guida con maestrìa il suo vascello nelle lunghe traversate oceaniche, sia di giorno sia di notte. Dalla metà di questo secolo, infine, è andata sempre più sviluppandosi la “terza navigazione”, quella strumentale. Una nuova uranografia sta sostituendo la tradizionale cosmografia? In effetti la “costellazione dei satelliti artificiali” è in grado di seguire la nave e di fornire, con continuità, latitudine e longitudine della sua posizione. La nave, dotata di pilota automatico, ha ora, con il sistema satellitare, l’ultimo supporto per una condotta automatizzata della navigazione, dalla partenza fino alla destinazione. L’ufficiale sul ponte, sovente da solo, ha il compito di controllare il corretto funzionamento degli strumenti, pronto ad intervenire per fronteggiare un’emergenza, ed è appunto in questa situazione che il capitano deve aver salda la convinzione di poter fare da sé, guidato dal senso marino e da un’istruzione nautica completa.