Gabriele D’Alì mi è familiare per le sue pagine di nautica disegnata che ho sempre letto volentieri sul mensile "Bolina". Ha un bel segno, netto e preciso, senza approssimazioni né distorsioni personali. Tutto quello che Gabriele "vede" attraverso la matita è vero e reale. Scorrendo le sue pagine si capisce che la passione lo ha sempre spinto a ricercare la cura dei dettagli e la precisione delle situazioni che - grazie ai disegni - fanno salire il lettore a bordo della sua barca per vivere con lui la navigazione, gli ancoraggi, gli ormeggi. Le pagine di questo libro ripercorrono molte delle tecniche della vela, dall'iniziazione, che l'autore chiama il "primo impatto", fino a un esame dei multiscafi, piccoli o grandi, da crociera o da regata. Una buona parte del libro è dedicata proprio alla navigazione da crociera, quella semplice, sottocosta, sempre spiegata in punta di matita, mettendo in evidenza quelle problematiche spicciole ma importanti, presenti andando per mare, sia a bordo di piccoli scafi che su cabinati più grandi. I disegni mostrano come prendere una banchina a vela, oppure come dar fondo in una rada o salpare nel modo corretto; come navigare di notte, e così via: una serie di nozioni che magari già si sono lette in altri manuali, ma che disegnate risultano più semplici e, per chi ne avesse bisogno, si apprendono meglio. Insomma, Gabriele D'Alì la sa lunga sulla vela. Oltre che dai suoi disegni, delle sue doti di marinaio abbiamo una prova vivente: suo figlio Pietro, un campione. Di Cino Ricci