Questo libro focalizza l’attenzione su un grande protagonista della contestazione alla globalizzazione neoliberista: il movimento dei pescatori, che dischiude questioni fondamentali per la nostra vita nel Nord come nel Sud del mondo. Costituitosi a partire dagli anni Settanta nell’India meridionale, ha assunto oggi una dimensione planetaria e registra un’eroica storia di uomini e donne. Nostra madre Oceano vuole anzitutto evidenziare la molteplicità delle funzioni vitali rappresentata dagli oceani e menzionare i principali mutamenti intervenuti nella storia del rapporto tra l’uomo e il mare. Vuole, inoltre, sensibilizzare il pubblico sulle conseguenze dell’attività della pesca intensiva nei confronti di questa ricchissima fonte di nutrimento. Il patrimonio ittico complessivo è oggi sempre più a rischio. Le catastrofi ecologiche, risultato dello stravolgimento industriale e turistico degli ecosistemi, sono oggi sempre più frequenti. Alle vittime dell’indigenza si assommano le vittime delle catastrofi, come ha dimostrato il maremoto avvenuto di recente nel Sud-Est asiatico, il più tragico ed eclatante esempio di cosa stia accadendo al mare e agli ecosistemi marini nei tempi attuali. Il grande movimento dei pescatori, nuovo protagonista del movimento dei movimenti, pone al centro della propria battaglia la salvaguardia del legame organico tra il mestiere di pescatore e il mantenimento dell’ecosistema. Nella centralità che stanno assumendo nel dibattito politico la qualità della vita materiale e l’interrogarsi sul senso del lavoro si tratta di ritrovare un altro rapporto con il mare, è l’ora dell’amore e del rispetto per nostra madre Oceano.
Data pubblicazione
01/05/2005