Una delle più belle mappe di tutti i tempi, la grande pianta di Roma disegnata da Giambattista Nolli è la prima vera rappresentazione cartografica dell’Urbe basata su criteri scientifici. Quando venne pubblicata, nel 1748, si presentava come un’opera di 36 fogli di cui 12 dedicati alla rappresentazione cartografica e il resto agli apparati e all’indicizzazione di tutti gli edifici “degni di nota”, come chiese, luoghi pubblici, palazzi ed antichità. La “Nuova Pianta di Roma”,realizzata tra il 1736 e il 1748, è anche considerata una pietra miliare nell’arte e nella scienza della cartografia per l’accuratezza con cui registra il fitto tessuto urbano di Roma al culmine della sua bellezza settecentesca: strade, piazze, spazi pubblici, ville, vigneti, monasteri e antiche rovine. Insomma, quasi otto miglia quadrate di terreno incise squisitamente su dodici lastre di rame e con l’indicizzazione di 1320 siti. La mappa, inoltre, riporta la nuova divisione in 14 Rioni della città di Roma, stabilita nel 1744 da Benedetto XIV[2] (al quale la carta è dedicata), che portò quindi alla realizzazione di splendide targhe lapidee, indicanti vie e piazze, molte delle quali tuttora presenti nelle strade della Capitale. La precisione catastale e prospettica rendono la nuova pinta del Nolli perfettamente sovrapponibile alla Roma contemporanea.
Data pubblicazione
07/07/2018