Il Nuovo Mondo nella voce di cronisti tradotti in Italiano. In questa opera convergono tre punti di vista che definiscono, proprio nell'impresa finale della sua attività di ricerca, lo studioso. Fedele alla sua ottica comparatista, che non vuole trascurare mai la funzione, forse per lui egemonica, della cultura italiana, Foresta affronta la complessità dei problemi che la scoperta dell'America pose e continua a porre alla storiografia occidentale, coniugando al binomio Spagna-Nuovo Mondo la presenza storica e culturale del nostro paese. Se da un lato si indagano gli aspetti ideologici, scientifici, politici e avventurosi che mossero la Spagna dei Re Cattolici prima e quella imperiale successivamente a lanciarsi in un'impresa che poteva essere vista come continuazione della Reconquista; dall'altro si esaminano le relazioni politiche e culturali fra Spagna e Italia nel periodo delle imprese d'oltre mare e la ricezione che queste ultime avevano nel nostro ambiente, nonché i segni di 'italianità' che si trasmettevano nel Nuovo Continente. Il lavoro bibliografico che Foresta ha svolto è di non poca difficoltà per essersi mosso in un campo che, se può apparire limitato a quelle cronache che sono state tradotte in italia- no, comprende tuttavia testi che solo in alcuni casi sono stati ripubblicati nel nostro secolo e che hanno richiesto, per tanto, una ricognizione condotta con competenze da bibliofilo e da filologo. Il caso inverso accade per le opere di Bernal Díaz del Castillo e Garcilaso de la Vega El Inca, presenti nella nostra editoria solo a partire rispettivamente dal 1948 e dal 1967. L'ampia scelta antologica che completa il volume rivela da parte di Gaetano Foresta la paziente ed attenta lettura di questi testi che, oggi, possono essere offerti al lettore anche non necessariamente «addetto ai lavori», come Salvatore Massimo Ganci commenta nella sua presentazione del volume. Di Maria Caterina Ruta
Data pubblicazione
01/01/1988