Il 26 dicembre 2004 uno tsunami si abbatte sulle coste dell’Oceano Indiano e uccide circa 275.000 persone. Sonali Deraniyagala sta parlando con un’amica, mentre suo marito è sotto la doccia e i suoi due bambini giocano con i regali ricevuti a Natale, quando dalla finestra vedono il mare gonfiarsi in un’onda alta venti metri, diretta verso il loro hotel. Lasciano di corsa la stanza, salgono sulla jeep e fuggono verso l’interno, ma l’onda è troppo veloce e li colpisce. Quando Sonali riprende conoscenza è nuda dalla cintola in giù e coperta di fango. Ma, soprattutto, è sola. Non c’è traccia di suo marito, al posto di guida, né dei bambini sui sedili posteriori. Intorno a lei galleggiano soltanto i resti degli hotel, delle case dei pescatori e delle imbarcazioni per turisti. Sonali viene portata in stato di shock a casa di sua zia, a Colombo. Non può credere che tutta la sua vita non esista più, che i suoi cari, il suo passato – e il suo futuro – siano stati spazzati via da quell’onda. Inizia così ad andare alla deriva, mescolando antidepressivi e alcolici; smette di dormire; e, quando suo fratello vende la casa di famiglia, ogni notte va a svegliare i nuovi inquilini olandesi, suonando il clacson o sparando a tutto volume una delle canzoni preferite del marito. Neppure quando torna a Londra, le cose migliorano. C’è sempre quella stessa domanda che le ronza in testa: come si torna alla vita dopo un’immane tragedia? Con uno stile scarno e potente che rifiuta ogni sentimentalismo, Sonali Deraniyagala lascia che a parlare sia la sua storia vera: un’esperienza terribile ed estremamente umana che l’autrice decide di raccontarci perché la memoria dei suoi cari, e di tutte le altre vittime di quella tragedia, non si perda nel tempo. Finalista al National Book Critics Award e inserito dal New York Times nei migliori libri del 2013, Onda è un libro commovente e coraggioso sulla perdita, sul dolore ma, soprattutto, su quell’amore eterno che ci spinge a reagire, anche quando tutto sembra perduto.
Data pubblicazione
01/11/2014