Monete d’argento per un peso di cento tonnellate, valore più di 50 milioni di dollari. Questo il ricco bottino della società di recupero inglese “Deep Ocean Search” che, dopo cinque anni di ricerche in un’area di 3600 chilometri quadrati, ha rintracciato, al largo delle coste della Namibia (Africa del Sud Ovest), il relitto del mercantile “City of Cairo”, affondato da un sommergibile tedesco il 6 novembre 1942. Stivate in 2182 casse, imbarcate a Bombay, di proprietà del Tesoro inglese (al quale andrà ora una quota parte del carico), le monete recano l’effigie della Regina Vittoria e sono datate 1887. Il ritrovamento è avvenuto a 5150 metri di profondità e questo dimostra che, con i sofisticati mezzi di ricerca, relitti o carichi preziosi sono sempre più facilmente raggiungibili. L’operazione è stata possibile grazie al know how di un gruppo di oceanografi francesi, sotto la direzione di Nicolas Vincent. “La maggior parte degli strumenti di prospezione sottomarina – ha ricordato Vincent – possono spingersi raramente oltre i 3000 metri di profondità. Abbiamo dovuto sviluppare un sonar particolare, che arriva a generare e ricevere segnali acustici fino a 6000 metri”. Reso noto nello scorso mese di aprile, il ritrovamento del tesoro custodito nel relitto del “City of Cairo”, non figura nel libro di Carlo De Risio “L’oro dei sette mari” in quanto il volume era stato appena stampato. In questo libro De Risio riporta i principali ritrovamenti subacquei e presenta la particolarità di richiamare (commentandoli) gli articoli più importanti sull’argomento, apparsi negli ultimi quarant’anni, sulla stampa nazionale ed estera. Curiosità, storia, avventura animano il racconto presentato con uno stile sobrio ma vivace. Frutto di minuziose ricerche, “Pour trouver les trésors, d’abord trouver les livres”, avverte nella prefazione, ogni ritrovamento è accuratamente documentato. È una cronaca che stuzzica la nostra fantasia come al tempo delle letture giovanili di “Ventimila leghe sotto i mari”, dell’“Isola del tesoro” o di decine di altri che ci facevano sognare straordinarie avventure.