Il presente lavoro non pretende d'essere una trattazione esauriente, come di certo sarebbe stato auspicabile, ma va solo inteso quale attento sguardo d'insieme a quella che fu la tormentata storia di Ostia tiberina prevalentemente dell'epoca post-romana. D'altra parte scopo primario della mia nuova iniziativa editoriale era quello di dar vita ad un testo preminentemente divulgativo, atto a soddisfare le giuste attese della popolazione ostiense nonché le esigenze culturali dei turisti e visitatori, che, sempre in maggior numero, affluiscono ad Ostia antica per ammirarne gli splendidi, vetusti monumenti. Ho ritenuto quindi di concentrare la mia attenzione sui fatti più significativi e salienti che resero celebre la città di Ostia nel corso dei secoli, e che fecero perno sul borgo fortificato, sul castello di Giulio II, sulla cattedrale e sull'episcopio. Ma non potevo ovviamente non soffermarmi, in modo tutto particolare, su quelle due grandiose figure, così intimamente legate alla nascente Chiesa di Ostia, che furono la martire Sant'Aurea e l'ineffabile Santa Monica, madre di Aurelio Agostino, vescovo d'Ippona. Per rendere l'esposizione più gradita e recepibile ho curato che fossero inserite nel testo interessanti e rare illustrazioni, reperite in antichi codici e documenti. Confido d'esser riuscito nell'intento prefissomi e rivolgo, nell'occasione, il mio pensiero riconoscente a tutti coloro che mi sono stati vicini durante quest'ulteriore, modesta fatica, rendendo così possibile la realizzazione di una mia remota, ardente aspirazione.
Data pubblicazione
01/11/1978