A Roma spesso si perde il senso della lettura dei territori e si ragiona con categorie ormai poco sostenibili come centro e periferia. Con un “centro-boutique” senza più residenti (ormai poco più di 100 mila abitanti nei 22 rioni storici all’interno delle Mura Aureliane), orrende “piadinerie” o “pinserie romane” (perché la pizza fa antico, mentre la pinsa fa urban food) e turisti allo sbando tra la cartolina magnifica del Colosseo e dei Fori e il degrado della mancanza di servizi igienici, di trasporto, di informazioni turistiche che sappiano andare al di là delle informazioni più elementari. E una “periferia” di cui si sono persi da anni i confini. Un’incursione urbana nelle 12 borgate ufficiali romane (il termine Borgata è usato per la prima volta nel piano regolatore di Roma del 1935 da Marcello Piacentini che lo ha redatto): San Basilio, Trullo, Tor Marancia, Primavalle, Acilia, Prenestino, Tiburtino III, Pietralata, Tufello, Val Melaina, Gordiani, Torre Gaia, e negli ex borghetti: Borghetto dei Fornaciari, ex Campo Parioli, ex Borghetto Prenestino, ex Borghetto Alessandrino, ex Borghetto Malabarba, ex Borghetto dell’Acquedotto Felice, ex Borghetto dell’Arco di Travertino, Borghetto dei Pescatori, ex Borghetto Latino. Una guida per chi vuole conoscere l’altra faccia della città e scoprire angoli di Roma pieni di fascino e storia.