Dusan Mitana è un autore molto affermato in Slovacchia, ma pressoché sconosciuto al di qua del Danubio, inedito sino ad ora in lingua italiana. La sua personalità è complessa e sfaccettata, quella di un intellettuale inquieto e affascinante, di un irregolare. Ha attraversato la Primavera di Praga poco più che ventenne, si è ritrovato scrittore all'alba dell'invasione sovietica e ha vissuto la sua maturità artistica nel periodo della più rigida normalizzazione, quando tutti si guardavano da tutti. La novella Patagonia venne pubblicata nel 1972 e la raccolta Notizie notturne, da cui sono tratti gli altri due racconti brevi che questo volume raccoglie - La terra è rotonda e L'ago - uscì nel 1976. Come suggerisce Peter Zajac è possibile leggere le storie di Mitana come un'unica storia non ancora conclusa, non solo vista attraverso gli occhi di un unico autore, ma anche vissuta da un unico personaggio. È un adolescente, uno studente, giornalista, scrittore, marito, padre: è sempre lo stesso uomo, dentro sentimentale e fuori un apparente fannullone, un buono a nulla, quella variante slovacca dell'uomo superfluo, che si trova ad essere sensibile, commosso o alterato testimone di eventi straordinari. Ha un'esistenza difficile: non è in grado di misurarsi coi problemi pratici della vita quotidiana, ma se ne pone di molto più grandi, facendosi domande sul senso della vita o l'esistenza del destino, il destino che cova nel sangue di ognuno come un'invisibile minaccia, come un ago, una curiosità, un sospetto. Lui stesso si rende conto di essere la causa di molti dei propri problemi ed è preda di umori depressivi. Nella filosofia, nelle scienze, nella religione, nell'inconscio, nel sogno, nelle lezioni della storia ricerca una propria verità ma non scopre nulla di fermo che possa creare la base del suo orientamento nel mondo. Se non la consapevolezza estrema che questa ricerca non avrà mai fine.
Data pubblicazione
01/11/1999