Il libro ricorda le conseguenze del “global warming” che interessano zone costiere e isole: innalzamento del livello dei mari, erosione delle coste, acidificazione dell’acqua e alterazione della biodiversità e propone soluzioni virtuose, come il progetto di recupero ecosostenibile per l’isola di Pianosa, che fa parte dell’isola d’Elba ed è una delle sette dell’Arcipelago Toscano. Nel libro, Pianosa, paradiso naturale e ambientale, non più carcere dal 1998, ancora in attesa, nel 2015, di un’alternativa valida al degrado, è Utopia Sostenibile. Pianosa, da sogno quale ancora è, nel 2018 si immagina diventi modello di sviluppo sostenibile con l’insediamento, a emissioni zero, dei primi 150 abitanti, attivi nei tre settori: agricoltura biologica, polo didattico e scientifico, turismo contingentato. Nel 2025 l’isola, con 600/800 abitanti e 200 giornalieri estivi, sarà esempio nel mondo di autosufficienza energetica, economica e sociale, nel pieno rispetto di vincoli normativi, storia e ambiente. L’interesse per la Pianosa e l’Utopia ha radici lontane. Fili che il tempo non spezza sono episodi e personaggi della famiglia dell’autrice, originari dell’isola d’Elba, frequentatori della Pianosa, vissuti altrove ma legati alle isole da affetto profondo e necessità di approdo: Desiderio, il comandante intrepido della Grande Guerra, Zelia, poetessa sensibile, ma anche imprenditrice e femminista ante litteram, che con l’autrice hanno in comune DNA e filosofia di vita: mai rinunciare ai sogni, insistere nell’impegno con costanza e forza, per realizzarli magari solo tramandandone la memoria, che è vita e futuro, in pieno coscienti delle probabilità esigue, lievi e cangianti come l’atmosfera della Pianosa: sarà infine Isola del Diavolo o Paradiso Sostenibile?
Data pubblicazione
01/11/2015