Lungo le opposte rive del Tevere, dalla confluenza con l'Aniene sino alla foce, i ponti romani parlano delle tappe principali della storia della città e del suo fiume. Fu presso l'attuale Ponte Palatino che sorse il mitico Ponte Sublicio, posto sul guado che consentiva i commerci di bestiame tra l'Etruria e la Magna Grecia e che fu all'origine delle fortune dell'Urbe. Altri ponti antichi, come Ponte Milvio, rimasero pressoché intatti nel corso dei secoli e testimoniano tuttora della grandezza di Roma antica. Durante il Medioevo i pochi ponti della città, sui quali si accalcarono le lunghe file dei pellegrini, si dotarono di torri merlate a difesa dei passaggi, specchio anch'essi delle lotte continue tra le fazioni nobiliari. A partire dal Cinquecento, tra Ponte Sisto e Ponte Sant'Angelo si ambientarono invece i fasti e le violenze della Roma pontificia e rinascimentale: le ricche ville dei banchieri toscani, le sfarzose feste sul fiume, i fuochi artificiali di Castel Sant'Angelo le sanguinose esecuzioni pubbliche di piazza di Ponte. Il cosiddetto "Ponte Rotto", moncone di un ponte cinquecentesco trascinato via da una piena del Tevere, ricorda al lettore che questo fiume leggendario, che oggi serpeggia sornione fra alti argini in muratura, fu per millenni un vicino pericoloso e imprevedibile. Di tutti i ponti che specchiano le loro arcate nelle acque del Tevere, questo libro fornisce notizie storiche, architettoniche e artistiche, nonché riferimenti a feste, rituali, tradizioni.
Data pubblicazione
01/11/2007