La domanda di movimentazione container nei porti del Mediterraneo, secondo numerose fonti internazionali, fra il 2006 e il 2015 è stata stimata in crescita dai circa 34 milioni di container a circa 60 milioni con gli andamenti precedenti alla crisi; mentre, considerando la crisi, è stimata in circa 46 milioni. La Conferenza di Barcellona del 1995 ha sancito l'istituzione della Zona di Libero Scambio Euro-Mediterranea al 2010 che produrrà, quando realizzata, un ulteriore incremento nei traffici interni. Inoltre, il fenomeno del gigantismo navale richiederà porti dotati di fondali adeguati. I porti container italiani sono attualmente dotati di fondali con profondità fino a circa 13 metri, mentre le navi porta container a maggiore capacità richiedono profondità di almeno 16 metri. A fronte della suddetta crescita prevista della domanda e delle necessità nascenti dalla crescita delle dimensioni medie del naviglio, il potenziamento e l'integrazione dell'offerta infrastrutturale dei porti container italiani, la loro messa a sistema con le reti transeuropee (TEN-T) ed euro-mediterranee, secondo i documenti di programmazione, appaiono insufficienti. In quest'ambito è stato promosso un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) dal titolo Linee guida per la competitività dei porti container italiani nel sistema euro-mediterraneo: criticità e potenzialità dei porti hub di Gioia Tauro, Cagliari e Taranto.
Data pubblicazione
31/08/2010