Navigare nel Mediterraneo ed esser catturati e resi schiavi dai corsari musulmani o cristiani rappresentava un rischio ben noto ai viaggiatori del passato, specialmente nell'arco di tempo che va dagli inizi del Cinquecento ai primi decenni del secolo XIX. Questa sorte toccò nel giugno 1804 al padre barnabita Felice Caronni (Monza, 1747-1815), condotto a Tunisi e qui trattenuto forzatamente tutta l'estate sino alla liberazione. Della sua esperienza il religioso lombardo offrì un sincero e vivace resoconto nel Ragguaglio d'un viaggio compendioso (Milano 1805). La rara edizione originale è qui per la prima volta riproposta con l'intento di evocare la Tunisia del bey Hammuda Pascià e, più in generale, il mondo barbaresco, prossimo in quegli anni al definitivo tramonto. Benché sin ora poco conosciuto, padre Caronni è il più illustre schiavo italiano in terra barbaresca che ci abbia lasciato, in un periodo per il quale scarseggiano testimonianze d'altri autori, una cronaca ampia e diretta della sua disavventura.
Data pubblicazione
01/11/1993