Un volume scritto a più mani e pubblicato dall’Ecole Francaise de Rome, tutto dedicato alle anfore romane e il loro utilizzo nei secoli. È scritto in Italiano, Spagnolo e Francese, perché queste sono le nazioni di origine degli archeologi che hanno dato il loro contributo. Paolo Baldacci ha scritto un testo riguardante il commercio della Gallia Cisalpina e la produzione ceramica Apula con la guerra Annibalica. Benita Sciarra si occupa delle ricerche effettuate in Contrada Apani, nell’agro di Brindisi dove un’esteso terreno è ricoperto da numerosissimi frammenti di anfore. Andrè Tchernia e Fausto Zevi descrivono le anfore vinarie della Campania e di Tarragona ritrovate a Ostia. Clementina Panella si occupa di alcuni dati relativi alle anfore rinvenute nello scavo delle Terme del Nuotatore di Ostia: Un lavoro maturato nell’ambito delle attività del Centro per lo studio dell’Instrumentum Domesticum, diretto da Andrea Carandini. Emilio Rodriguez Almeida ripropone un ritorno a Testaccio per descrivere delle novità sull’epigrafica annonaria del monte dei cocci. Gerard Kapitan si occupa delle anfore del relitto romano di Capo Ognina a Siracusa. Il libro si conclude con un intervento di Nino Lamboglia che fa notare come non esista né un taglio netto, né una differenziazione possibile, né come metodo di studio, né come materia di conoscenza, tra le anfore Greche, quelle Ellenistiche e quelle Romane che nell’intero Mediterraneo costituiscono un tutto inscindibile.
Data pubblicazione
01/01/1972