Cristina viaggia in "platzkart", la terza classe dei treni russi, dove è osservata da tutti con curiosità perché donna, in viaggio da sola, e per di più in Russia. La Transiberiana è un sogno che ha lasciato nel cassetto per più di sette anni, ma è stato il viaggio che ha dato una vera svolta alla sua vita, perché da lì in poi non si è più fermata. Il suo itinerario non si limita alla sola ferrovia: scopre la dorata San Pietroburgo, l'imponente Mosca e poi la Siberia, la Mongolia, le escursioni nel deserto e i popoli nomadi, fino a Vladivostok e ritorno. Quello che trova è una terra ricca di storia, di cambiamenti, di cibi inaspettati, saune da evitare, parole incomprensibili e altri viaggiatori che come lei sognano ogni giorno nuovi orizzonti da conquistare, ma soprattutto, alla faccia dell'immaginario comune, scopre un paese pieno di persone aperte e ospitali, ricco di calore umano e, perché no, anche di vodka. Il racconto si delinea tra descrizioni di paesaggi mozzafiato, digressioni storiche, riflessioni sul senso del viaggiare, momenti divertenti e classici imprevisti tipici di ogni viaggio. L'autrice non si annoia mai e non annoia mai: il suo modo effervescente di affrontare nuove avventure è contagioso e getta il seme della curiosità su come la vita possa essere vissuta viaggiando. "I russi ti accolgono a braccia aperte, ti rimpinzano di cibo come nonne pugliesi, ti offrono da bere fino a esaurimento scorte come un cugino veneto e ti raccontano le loro vite fino a tarda notte".
Data pubblicazione
28/02/2019