Una storia straordinaria di solidarietà politica e sociale dell' «altra Italia», ribelle e antifascista. Negli anni Trenta del secolo scorso il timoniere anarchico Salvatore Moscato per sfuggire alle persecuzioni fasciste vive in esilio in Francia e con navi francesi, inglesi e spagnole trasporta armi al popolo spagnolo insorto per difendere la libertà della Repubblica aggredita dalle orde franchiste e nazi-fasciste. Le spie fasciste, delle quali sveliamo l'identità, lo controllano assiduamente e ne segnalano la pericolosa attività sovversiva svolta all'estero. Dopo la sconfitta della «Spagna rossa», Moscato è arrestato dalla polizia tedesca, che gli sequestra i pochi soldi che possiede e lo consegna alla polizia italiana. La Commissione Provinciale per l'Assegnazione al Confino di Reggio Calabria lo condanna a cinque anni relegandolo all'isola di Ventotene, dove conosce, tra gli altri antifascisti, Sandro Pertini, Mauro Scoccimarro, Umberto Terracini, con i quali stabilisce e consolida rapporti di amicizia e di solidarietà umana e politica. Il libro, attraverso il materiale inedito conservato all'Archivio Centrale dello Stato, ricostruisce le tappe della vita di Salvatore Moscato, calabrese di nascita e cilentano di adozione, nato a Pellaro (Reggio Calabria) il 21 dicembre 1906 e morto ad Ascea (Salerno) il 23 aprile 1989.
Data pubblicazione
20/06/2023