In nessun altro luogo l’imprevedibilità della natura si percepisce così chiaramente. In alcune zone, l’isola appare calma e tranquilla, come sui dolci pendii a est, ricoperti di campi e viti dai delicati toni di giallo e di verde che, insieme al giallo tenue delle pietre pomici, conferiscono al paesaggio un’immagine di assoluta armonia. Altrove, Santorini offre invece lo spettacolo di pareti aspre e scoscese: basta sporgersi dai ripidi precipizi della caldera e gettare lo sguardo sui blocchi di lava nera che costituiscono le due isolette vulcaniche affiorate più di recente, sulle quali sembra non esservi alcuna forma di vita. Poi, sul far della sera, la luce del tramonto che muta i colori e l’umidità che si alza sfumando i contorni trasformano l’isola facendole assumere un aspetto quasi irreale. La natura è presente ovunque, legata indissolubilmente all’evoluzione di Santorini e alla vita dei suoi abitanti. A essa e alla sua incontenibile potenza, si devono infatti l’affascinante storia delle origini dell’isola e il suo paesaggio straordinario, che ammalia studiosi e visitatori, nonché la conservazione delle ricchezze archeologiche, che consentono ancora oggi di rivivere l’atmosfera della vita quotidiana di 3600 anni fa. Oggi come allora, la vita degli abitanti di Santorini è segnata dalla consapevolezza di camminare ogni giorno su un vulcano addormentato, che potrebbe risvegliarsi da un momento all’altro e cacciarli dalla loro terra. Ma ognuno di essi è certo che tornerà sempre sul “suo” vulcano e che riuscirà a tenerlo a bada per un periodo di tempo abbastanza lungo.
Data pubblicazione
17/03/2003