Il libro narra la fine eroica e tragica di una delle figure più affascinanti della grande e pioneristica corsa al Polo Sud a cavallo tra fine Ottocento e Novecento. I cadaveri del capitano Scott e dei suoi compagni furono ritrovati il 12 novembre 1912 a pochi chilometri dalla base antartica che avrebbe potuto salvarli dalla fame e dal congelamento. Attraverso i diari e la corrispondenza dei protagonisti, l'autrice ricostruisce la storia della spedizione britannica in Antartide. Scandaglia le personalità di Scott, racconta l'apparente casualità con cui divenne un grande esploratore, mostra i suoi limiti psicologici e la sua scarsa attitudine al comando.
Data pubblicazione
01/01/2000