I marinai e gli ufficiali delle marine mercantili alleate furono i veri eroi della seconda guerra mondiale, ma il loro enorme contributo viene spesso misconosciuto. Essi s’imbarcarono su navi che furono in pericolo su tutti gli oceani del globo, impegnate nel trasporto di beni e materiali necessari al sostentamento vitale e al proseguimento della guerra. In una notte dell’agosto 1940, circa 800 miglia a ovest delle Azzorre, nel bel mezzo dell’Atlantico, un vecchio mercantile inglese, l’Anglo-Saxon, viene colpito e affondato dalla Widder, una nave corsara tedesca perfettamente mimetizzata da imbarcazione neutrale. Dei quarantuno uomini dell’equipaggio, soltanto sette, approfittando dell’oscurità, riescono a trovare scampo su una barca. Sono soli in mezzo all’oceano, senza nessuna possibilità di soccorso. Comincia così un'odissea che durerà settanta giorni, durante i quali i superstiti affronteranno con straordinario coraggio una prova in cui lo spirito di sacrificio dovrà fare i conti con la fame e la sete, la morte e l’istinto di sopravvivenza che è proprio dell’animo umano. Insieme con quegli uomini, protagonista del libro è il comandante della nave tedesca, Hellmuth von Ruckteschell, figura complessa e contraddittoria ma affascinante. La sua biografia s’interseca con quella dei marinai inglesi, anche dopo la fine della guerra, in un modo che fa apparire tutta la vicenda come un tragico appuntamento col destino.
Data pubblicazione
01/02/2005