Frank Hurley (Sydney, 1885-1962) è il fotografo e cineoperatore che ai primi del secolo soggiornò più a lungo in Antartide. Partecipò nel 1911-1914 alla spedizione Aurora di Douglas Mawson e, appena conclusa quella, raggiunse quella di Sir Ernest Shackleton che doveva attraversare il continente passando per il polo. L’Endurance non raggiunse mai le coste antartiche e con il suo equipaggio rimase imprigionata dai ghiacci del mare di Weddell. Andò alla deriva per mesi, sino a quando il 21 novembre 1915 finì letteralmente in frantumi, stritolata dai ghiacci. La marcia dei naufraghi verso il mare trascinando le scialuppe sul pack, l’approdo a Elephant Island, la traversata di ottocento miglia per raggiungere un porto di baleniere e cercare soccorsi, il successivo recupero dei naufraghi, fanno ormai parte del mito di Shackleton. In questo libro quel mito viene mostrato attraverso più di duecento fotografie che Frank Hurley scattò durante i due anni che trascorse sul pack prima e su Elephant Island poi, come membro della spedizione Endurance. Nonostante fosse stato costretto ad abbandonare gran parte delle attrezzature e alcune centinaia delle lastre fotografiche impresse durante la spedizione, Hurley continuò il suo lavoro sino alla fine, documentando con gli ultimi scatti a sua disposizione l’arrivo dei soccorsi e il salvataggio dei naufraghi di Elephant Island il 30 agosto del 1916. Quello che rimane, quasi miracolosamente scampato al naufragio e alle intemperie, è la documentazione della più incredibile odissea antartica e uno dei più affascinanti reportage fotografici di sempre. Dopo Scott in Antartide, questo libro completa un ideale dittico illustrato sulle due più famose esplorazioni antartiche, la spedizione Terra Nova guidata da Robert Falcon Scott e, appunto, la spedizione Endurance, comandata da Ernest Shackleton e immortalata dalle spettacolari fotografie di Frank Hurley.
Data pubblicazione
10/12/2021