I lavori geografici di Edrisi hanno goduto d’una fama meritata presso i geografi arabi posteriori che a quelli attinsero largamente, come ‘ibn sa’id, Abulfeda ed altri. In Europa il nuzhat non fu conosciuto che verso la fine del secolo decimosesto, nel compendio, o meglio estratto spoglio della parte descrittiva, stampato a Roma l’anno 1592 nella tipografia medicea e pubblicato in latino a Parigi nel 1619 dai maroniti Gabriele Sionita e Giovanni Hesronita, i quali per strano equivoco lo chiamarono Geographia Nubiensis. Una versione italiana di questo compendio fu fatta nel 1600 dall’illustre matematico urbinate Bernardino Baldi, versione inedita il cui manoscritto si conserva nella biblioteca dell’Università di Montpellier. Sull’edizione medicea lavorarono in seguito il Conde per la Spagna, il Gregorio per la Sicilia, l’Hartmann per l’Affrica, il Rosenmüller per la Siria ed altri ancora. Amedeo Jaubert è stato il primo a far conoscere all’Europa l’intero trattato di Edrisi colla sua traduzione francese pubblicata nel «Recueil devoyages et de mémoires » stampato dalla Società geografica di Parigi.
Data pubblicazione
18/08/2015