Roma era grande, potente e lenta. Spartaco era piccolo, indomabile e veloce. Come mi spiace che non l’abbiate visto tutti che cos’era, Spartaco, in quei giorni. Era il coraggio, l’onestà, il senso del dovere verso la sua gente. Era lui il capo della rivolta. Migliaia di schiavi lo seguirono, per loro fu come respirare per la prima volta. Spartaco era come te, era un Trace, i Traci sono forti, amano combattere, bere e cacciare. Aveva combattuto nell’esercito romano. Faceva parte delle truppe ausiliarie che gli alleati forniscono ai Romani. Era cavaliere. Aveva imparato molto dei Romani, del loro modo di combattere, della loro compattezza, delle loro centurie. Forse non gli piacevano: disertò, fu latro, che vuol dire tutto, da ribelle a ladrone, fu riacchiappato e condannato a fare il gladiatore per una colpa che non sa nessuno. Dicono che fosse innocente. Era lui il capo della rivolta. Quanti erano? Difficile dirlo. Quarantamila? Più di centomila? C’erano uomini, donne e bambini. Molti erano schiavi, alcuni liberi, c’erano tra loro disertori, altri non avevano combattuto mai. Cosa rendeva l’esercito dei ribelli così forte? Il coraggio, l’onestà, il senso del dovere verso la propria gente, in una parola la virtù, di Spartaco. La virtus, la qualità suprema che i cittadini romani attribuivano a se stessi, ai migliori tra loro, la virtus di Orazio Coclite che fermò da solo l’esercito etrusco di Porsenna rifulgeva nel suo corpo e nella sua mente. Come mi spiace che non l’abbiate visto tutti, che cos’era, Spartaco in quei giorni, che non abbiate conosciuto il suo stile pacato e fermo di comando, che non l’abbiate visto lanciarsi nella mischia. Questa è una storia di guerra. Ma è anche, una storia d’amore, una storia di libertà e di rivolta. Spartaco (109 a.C circa -71 a.C) era un gladiatore trace: la sua è stata una delle più grandi ribellioni della storia. Terrorizzò i Romani non solo perché era straniero, ma perché era familiare. Spartaco era un soldato che aveva servito Roma, e il suo comportamento forse ricordò a Roma i suoi eroi. Ma Roma era grande, potente e lenta; Spartaco era piccolo, indomabile e veloce. Roma era vecchia e attaccata alle proprie tradizioni; Spartaco era un innovatore. Roma era pesante, Spartaco era agile. Ci volle la fame per prenderlo.
Data pubblicazione
01/11/2014