In un piccolo albergo di Parigi, dove aspetta di incontrare il figlio esule per terrorismo, lo scrittore Gioacchino Martinez ricorda la sua infanzia in Sicilia, negli anni della guerra, la tragedia che ha segnato la sua vita, e un altro trauma, tanto più piccolo ma non meno ossessivo: un film, "Judex", visto all'oratorio, dove le avventure di un giustiziere in manto nero venivano improvvisamente interrotte dalle incursioni belliche. Quando decide di ritornare a Palermo, Gioacchino, per una delle inesplicabili coincidenze della vita, incontra un altro "Judex", un giudice senza mantello, che crede nello Stato, un uomo che, andando a trovare la madre nel palazzo di fronte a quello dello scrittore incontrerà un'atroce fine... Terzo, dopo "Il sorriso dell'ignoto marinaio" e "Nottetempo, casa per casa", dei grandi romanzi di Consolo, "Lo spasimo di Palermo" arriva impietosamente ai giorni nostri. Il lettore vi troverà le movenze emblematiche della prosa più lucente e lavorata di Consolo. Ma scoprirà anche che, mai come in queste pagine, la sua scrittura è stata così vicina agli estremi dell'urlo e del silenzio.
Data pubblicazione
01/01/1998