In ogni epoca uomini ardimentosi osarono spingersi al di là della rassicurante linea del proprio orizzonte per affrontare l’ignoto. Con scorrevole ma rigoroso inquadramento storico, nel testo di Molteni riemergono le testimonianze dei viaggiatori e degli esploratori celebri e meno celebri, che dalla più remota antichità arrivarono fino alle soglie dell’età moderna e della grande espansione oltremare dell’Europa. Se i faraoni egizi spedivano bastimenti lungo il Mar Rosso ed esploratori terrestri a tracciare vie carovaniere oltre le cateratte del Nilo, i Fenici costeggiarono l’Africa, circumnavigandola. Quanto ai Greci, le spedizioni militari di Senofonte e Alessandro Magno diedero loro occasione di marciare nei più ignoti recessi dell’entroterra asiatico. Gli imperatori della Cina spedirono ambasciatori nell’Asia Centrale, costruendosi una sfera d’influenza diplomatica che giungeva fino al Mar Caspio. Nell’estremo Nord le navi dei Vichinghi arrivarono presto all’Islanda e da lì, prima dell’anno 1000, in Groenlandia e Nord America, precedendo inconsapevolmente Colombo. Per le vie carovaniere lasciate in eredità da Gengis Khan si mosse anche Marco Polo, e per generazioni i mercanti europei ne seguirono le orme cercando floridi affari, così come i missionari francescani tentarono l’evangelizzazione. Quando, nel XV secolo, le vie dell’Oriente tornarono a chiudersi, si aprì l’epoca delle grandi esplorazioni via mare: dalla circumnavigazione dell’Africa di Enrico il Navigatore a Bartolomeo Diaz, che doppiò il Capo di Buona Speranza aprendo la via per l’India, raggiunta poi da Vasco Da Gama. In seguito al rivoluzionario approdo, nel 1492, delle caravelle di Colombo sulle sponde dei Caraibi, l’epoca degli esploratori intrisi di fede e spirito d’avventura si completa col giro del mondo di Magellano, sancendo la base per gli imperi coloniali dei secoli successivi.
Data pubblicazione
01/06/2014