È l’alba e Lynne, che ha diciassette anni, sta nuotando nell’oceano al largo di Seal Beach, in California. L’acqua è gelida, appena tredici gradi, e liscia come ghiaccio nero. All’improvviso, Lynne la sente sussultare. C’è qualcosa nell’acqua sotto di lei, e sembra grande abbastanza da farle credere di essere inseguita da uno squalo bianco. Ma non è uno squalo. È un cucciolo di balena grigia, che l’ha seguita per oltre un miglio. Lynne è in acqua da più di un’ora, è stanca e infreddolita ma capisce immediatamente che, se nuota verso riva, il piccolo continuerà a seguirla e finirà per spiaggiarsi. Il cucciolo deve aver perduto la mamma mentre migravano insieme dal Messico verso nord: un viaggio di ottomila miglia che, ogni anno, le balene grigie compiono per raggiungere il Mare di Bering. Non può fare a meno della madre. Non è ancora in grado di nuotare a lungo da solo e, per sopravvivere, ha bisogno del latte materno. Se Lynne non riesce a trovarla, il piccolo corre il rischio di disidratarsi e di morire di fame. Questa è la storia di quanto è accaduto.
Data pubblicazione
01/07/2006