Come riuscirono Cristoforo Colombo e tanti suoi colleghi, Magellano, Caboto, Vespucci, a trovare la strada attraverso l’oceano? Specie quella del ritorno: all’andata era difficile mancare un immenso continente come l’America, ma si doveva pur ritrovare il porticciolo di casa. La loro ricetta, che non includeva nessuna carta nautica, aveva questi semplici ingredienti: esperienza, coraggio, qualche nozione di astronomia, una bussola rudimentale; si lasciava rimescolare il tutto dal moto ondoso per qualche mese senza mai vedere che acqua e acqua, e infine...terraaaa!!!! E come facevano ad orientarsi i marinai che li avevano preceduti disponendo di strumenti ancora più primitivi: imbarcati su piccole piroghe a remi e guidati dal corso del Sole, dal volo degli uccelli migratori, da qualche alga galleggiante? All’estremo opposto della nostra storia ci sono i guizzi elettronici dei sistemi satellitari come il GPS che, noncuranti delle tempeste, guidano le navi con la precisione del centimetro sul filo del microsecondo. In mezzo c’è la Storia del Punto Nave, affascinante come e più di un affascinante romanzo, che per la prima volta racconta in un libro rigoroso ma rivolto a tutti come le tecniche per orientarsi in mare, che spesso diventano vera scienza, abbiano permesso all’uomo, evolvendosi nei millenni, di dirigersi in modo sempre più sicuro per le sconfinate distese del mare, determinando così il corso della Storia, quella con la maiuscola, plasmando l’assetto politico mondiale, le società, le religioni.
Data pubblicazione
01/07/2018