In tutte le parti del mondo, nelle più varie civiltà, si ritrova costantemente e viene tramandata la storia del diluvio, spesso trasposta in mito, e circondata da un alone di mistero. La distruzione degli uomini e delle loro opere dovuta ad inondazioni, una terribile calamità resa ancora più spaventosa dalla impotenza a difendersene, è sempre rievocata come un evento e un'immagine fondamentale nei passaggi di civiltà. Così è avvenuto in Mesopotamia, quando furono inondate le basse pianure: i Babilonesi ne rievocarono il diluvio negli antichi scritti sumerici, e la Bibbia ne fece uno dei suoi grandi temi. Così è avvenuto anche in Europa, nell'Asia - dall'India alla Cina, al Giappone, all'Australia, alla Polinesia -, nel continente americano - presso gli Indiani dell'America del Nord e gli Eschimesi, come presso gli Indios dell'Amazonia, gli Inca, gli Araucani, e i Maya che, in un loro antico libro sacro, il Po-pol-Vuh, parlano di un diluvio come di un segno del passaggio dalle epoche della pietra scheggiata a quelle dei tempi storici. Entrato a far parte dell'immaginario collettivo come «fine» e speranza di rinnovamento, il diluvio viene analizzato in questo saggio di M.e P. Déribéré con rigore scientifico, su basi geografiche, geologiche ed archeologiche, ma anche considerato come mito creativo, e simbolo religioso, in base ad una logica che riesce a dare delle spiegazioni anche ai temi più arcani. E apre infine una prospettiva su orizzonti nuovi e talora inquietanti: l'Apocalisse sarà un altro diluvio? E questo evento è possibile, o imminente?
Data pubblicazione
01/01/1990