Quando il famoso film di Rossellini su Stromboli con quell'attrice straordinaria che è stata Ingrid Bergman aveva aperto gli occhi del pubblico internazionale sul mondo apparentemente arcaico delle piccole ed allora remote isole del Mediterraneo, si è iniziato senza che lo sapessimo un processo di riscoperta del microcosmo insulare di cui appena oggi cominciamo ad intravvedere l’importanza. Gli ultimi decenni, infatti, con l'evoluzione internazionale degli interessi politici, militari ed economici, hanno restituito alle isole quel carattere geo-strategico e di risorsa che spesso avevano avuto nel passato. Il turismo a sua volta ha contribuito alla loro riscoperta creando, però, nuove sensibilità e preoccupazioni per i valori ambientali e culturali degli spazi insulari la cui esiguità accentua la fragilità specifica, risvegliando perciò l'interesse della ricerca scientifica volta a capire meglio el realtà insulari dal punto di vista naturalistico, socio-economico ed ambientale, e contribuire cosi al loro sviluppo equilibrato ed alla qualità delle vita degli isolani. Questo volume nasce in un certo senso da tali esperienze e partecipa di quelle preoccupazioni che ne furono all'origine. Nello scegliere l'isola di Stromboli come oggetto di specifica attenzione, Cavallaro e Cincotta hanno con sensibilità reso omaggio a quegli isolani che attraverso non facili vicende storiche hanno per millenni vissuto e lavo- rato duramente per rendere umane le aridi pendici del vulcano e per fare dell'isola una tappa necessaria ed accogliente per gli innumerevoli traffici marittimi che per secoli hanno unito il Mediterraneo dall'Oriente all'Occidente, dal Nord al Sud. Se hanno accolto nell'isola quei moderni viaggiatori, i turisti che il film di Rossellini ha incuriosito, l'hanno fatto con generosità e con quell'ospitalità che da sempre è stata la loro. Vorrei che questo libro fosse non solo testimonianza di tale storica generosità, ma anche serio monito per gli isolani e i loro ospiti, ricordando che il patrimonio culturale ed ambientale di Stromboli non va disperso per immediati fini di lucro, ma deve costituire un'eredità per i giovani di domani affinché possano essere a loro volta, nella propria isola, faro di consapevole civiltà per altri naviganti. Agli Autori ricercatori ed amici non mi resta che augurare che il nostro comune impegno a favore delle isole continui a portare i suoi frutti.