«Lassar star la tera e coltivar el mar»: questo consiglio lasciato in eredità ai veneziani da uno dei loro dogi è davvero emblematico e potrebbe benissimo essere assunto a divisa del millenario impero di Venezia. Impero che effettivamente si estese, piu che sulla terraferma, sull'acqua tanto da giungere a far definire il Mediterraneo orientale un «lago veneziano» e a far ribattezzare l'Adriatico con la denominazione di «Golfo di Venezia» fin sulle carte geografiche del Coronelli nel XVIII secolo. Venezia, dunque, nata dal mare raggiunse sul mare l'apogeo della propria potenza e fu grande finché detenne il dominio delle acque. A costruire questo straordinario dominio furono i mercanti e naviga tori veneziani che tesserono sul Mediterraneo una rete fittissima di rotte lungo le quali si svolsero per piu di dieci secoli le loro attività commerciali e finanziarie. Solo studiando a fondo le vicende di questi uomini duri e coraggiosi, arrivando persino a ripetere in pratica le loro imprese, è possibile farsi un'idea precisa della grandezza e della potenza di Venezia, e questo è lo scopo che si propone appunto il presente volume. L'autore, infatti, attraverso l'esame accurato di manoscritti e codici, ha potuto studiare le tecniche di navigazione e di orientamento di cinquecento anni or sono, e ha verificato quali tipi di navi battevano le rotte del Mediterraneo in quell'epoca, quanti e quali uomini ne costituivano gli equipaggi. Quindi, sulla scorta di vecchi portolani e di antiche relazioni di viaggio, ha messo in pratica il gigantesco bagaglio di nozioni cosi raccolto compiendo - proprio come i mercanti veneziani di un tempo - un viaggio per mare verso gli scali del Levante. Da quell'esperienza a bordo del Vistona è nato questo libro che risulta in tal modo una felice fusione fra un moderno diario di bordo e un saggio storico sulle conoscenze nautiche del XV secolo: insomma, una specie di anello di catena che riunisce gli uomini al di sopra del tempo.
Data pubblicazione
01/11/1983