Le vaste distese mobili del Mediterraneo sono state da sempre le strade dell´incontro tra Oriente e Occidente; itinerari millenari, custodi di mostri e di portenti, luoghi di insidie, di pericoli e di meraviglie, ma, alla fine, veicoli straordinari di incontro e di scambio culturale, di una crescita che, come quelle acque infinite in perenne movimento, è sempre mutamento e trasformazione. A occidente, oltre la strettoia di Gibilterra, le mitiche colonne d´Eracle indicano una fasulla fine del mondo; perché, nell´esperienza degli antichi marinai, degli esploratori e dei mercanti, esso continua nelle vie d´acqua dell´Atlantico che scavano percorsi profondi nella terra a incontrare i grandi fiumi, il Guadalquivir, il Tago, il Loukkos e le popolazioni che vivono nelle terre fertili che essi incidono e attraversano. A oriente, oltre le grandi e le piccole isole, oltre la Grecia e il favoloso Egitto, scrigno del sapere degli uomini, le coste dell´Anatolia, della Siria e della Palestina.
Data pubblicazione
01/11/2010