Un’opera italiana, monumentale, in sette volumi, elaborata e pensata da Francesco Ogliari e Lamberto Radogna che si sono avvalsi della collaborazione di numerose persone tra cui Achille Rastelli, Giorgio Spazzapan, Alessandro Zenoni. Questa collana, fa parte di un’opera molto più vasta dal titolo Storia dei Trasporti Italiani, che si occupa dei Trasporti Terrestri, aerei, Marittimi locali, fluviali, lacuali, divisa per regioni e comprendente anche le terre di oltremare. Ci sono voluti anni di ricerche, dal 1961 al 1987, per reperire le rarissime fotografie e scrivere l’opera completa, compresi i sette volumi della Storia dei Trasporti Marittimi di Linea di cui ci occupiamo. La serie dei volumi ha ottenuto, per numerosi anni di seguito, premi alla cultura della Presidenza dei Ministri. Lamberto Radogna, morto senza vedere il completamento dell’opera, è stato l’anima di questa ricerca effettuata in numerosi archivi di tutta Italia da Trapani a Trieste e con il coinvolgimento di Cantieri Navali, Musei, Armatori. Insomma un’opera corale e unica per non dimenticare la storia della nostra marina mercantile. Come scrive Francesco Ogliari: “Perché un giorno si possa leggere, in una diversa libertà priva di conformismo la storia dei pochi fatti e delle molte parole del nostro tempo”. Il V volume titolato dallo Smoking alla divisa - la marina mercantile italiana dal 1932 aL 1945 descrive la nostra marina di quegli anni, in copertina la fotografia della motonave Vittoria in partenza da Napoli per la Libia, effettuata nel 1941 dalla nave scorta Procione. Nella prefazione, Francesco Ogliari ha scritto, riprendendo un testo di Arnold Toynbee sulle guerre annibaliche: I conflitti producono nel mondo un effetto tremendo, le cui conseguenze sono al di la della generazione che li ha vissuti; anche noi usciti dalla medesima esperienza, abbiamo appena avuto il tempo di vedere l’inizio di ciò che il futuro ci riserva. Riveste quindi particolare importanza lo studio degli eventi passati per comprendere l’avvenire, ma bisogna stare attenti: dopo ogni conflitto il vincitore ha monopolizzato il racconto della storia di fronte alla posterità ed ha avuto buon gioco nel diffonderla. Non bisogna quindi cadere nel tranello semantico del vincitore-narratore, ma considerare i fatti in maniera imparziale, come è dovere dello storico. E conclude Ogliari: con questo spirito il volume è dedicato agli operai e ai marinai italiani che, con la loro opera e con il loro sacrificio, hanno costruito la storia qui narrata. Per merito delle innovazioni tecnologiche, si ebbero numerosi cambiamenti delle navi e nelle compagnie di riferimento: dalla costituzione della Società Italia all’impresa coloniale in Etiopia e al riordinamento Finmare del 1936, con la nascita della Tirrenia, Flotte Riunite Florio, C.I.T.R.A. La società Italia Flotte Riunite venne costituita a Genova nel 1932 con azioni ripartite alla Società della Navigazione Generale Italiana, al Lloyd Sabaudo, alla Banca Commerciale Italiana alla Finanziaria Cosulich e all’Adria con una flotta numerosa di navi passeggeri tra cui Augustus, Caprera, Colombo, Duilio, Giulio Cesare, Orazio,Virgilio, Roma, Sangro, Conte Grande, Conte Verde, Conte Rosso, Esquilino, Viminale Remo, Romolo, Rex. A causa della crisi mondiale con la contrazione dei traffici marittimi, la società andò in perdita. Per uscire dalla crisi, era necessario possedere navi, che per la loro qualità richiamassero correnti di traffico dirottandole da altri paesi. A questa politica potevano corrispondere il Rex e il Conte di Savoia. Il Rex, varato a Sestri Ponente nel 1931 partì per il viaggio inaugurale da Genova a New York con 278 passeggeri in prima classe, 378 in seconda, 410 in turistica e 806 in terza e cioè, pur avendo molto interesse per questa nave, i passeggeri non erano disposti a spendere molto. Nell’estate del 1934 furono organizzate dalla compagnia, 14 crociere nel Mediterraneo e in Mar Nero, ma nel 1935 la politica estera del regime fascista spinse l’Italia alla guerra di Etiopia e le navi della società Italia furono trasformate per trasportare truppe. Effettuarono 63 viaggi per l’Africa orientale. Il governo fascista comprò nove transatlantici chiamati tipo Regioni: Piemonte, Liguria, Umbria, Lombardia, Sannio, Calabria, Sardegna, Sicilia, Toscana che effettuarono numerosi viaggi in Etiopia. Interessante la pubblicazione di L’Unità Operaia stampata in America da italiani aderenti al Partito Comunista mentre Marinai del Roma residenti a New York pubblicarono un volantino che terminava con la frase abbasso il fascismo e la guerra imperialista! Evviva i marinai del Roma, evviva la F.I.L.M. rossa! evviva la repubblica Soviettista d’Italia. Si prosegue con il capitolo sulle navi ospedale che furono costruite durante la seconda guerra mondiale per la maggior parte del Lloyd Triestino come Gradisca, Po, Virgilio, Sagitta. E altre della Tirrenia tra cui: Epomeo, Laurana, Meta, Giuseppe Orlando, Sorrento, Capri. Ancora altre navi ospedale come la Virgilio, Città di Trapani, Ramb IV, Saturnia, Vulcania. Importante la descrizione degli incrociatori ausiliari: Città di Tunisi, Arborea, Paolo Foscari, Francesco Morosini, Lero. Con l’inizio del conflitto le principali rotte commerciali vennero ridotte o eliminate, mentre altre assunsero una grande importanza e furono tenute in vita fino all’8 settembre del 1943. Altre navi facevano parte durante la guerra dell’armamento libero e cioè quelle di proprietà privata: comprendevano circa 600 navi di stazza lorda superiore alle 500 tonnellate, tra queste una sola nave passeggeri, la Franca Fassio. Tali navi furono quasi tutte requisite, altre affondarono: Impressionante vedere le foto di queste imbarcazioni mentre bruciano e affondano perché bombardate. Il volume prosegue con la descrizione minuziosa delle tante navi e il loro destino ad esempio la Nicolò Martini, varata nel1889 venne affondata presso Spalato l’11-09-1943, mentre Marco varato nel 1901 fu catturato dai tedeschi a Durazzo il 10-09-1943, quindi cannoneggiato dai partigiani jugoslavi il 31 ottobre del 43, bombardato e affondato a Ragusa dagli Anglo-Americani e successivamente recuperato dagli jugoslavi e sopravvissuto con i nomi Vandam, Argo, Manuel, Anna Bianca fino al 03-04-1971 quando affondò.