Abbas non ha mai raccontato a nessuno del suo passato: prima di essere un marinaio d’alto mare, prima di incontrare sua moglie Maryam fuori da un negozio d’alimentari a Exeter, prima che iniziassero una vita tranquilla insieme con i loro figli, Jamal e Hanna. Ora, all’età di sessantatré anni, a causa di un ictus, Ab- bas è costretto all’afasia, all’improvviso incapace di parlare di cose che pensava, un giorno, di poter finalmente confessare. Jamal e Hanna sono cresciuti, lasciando i genitori e spiccando il volo verso il mondo. Sono entrambi nati in Inghilterra ma non riescono comunque a scrollarsi di dosso un senso di separazione ed estraneità alla realtà in cui si trovano a vivere. Hanna, che ha deciso di togliere la H dal suo nome, si è appena trasferita in una nuova città per stare vicino al suo ragazzo. Sente che la relazione sta andando verso qualcosa di serio, ma le parole, quelle giuste e definitive, non sono ancora state pronunciate ad alta voce. Jamal, affascinato sin da bambino dai racconti delle vite degli altri, si trasferisce in una casa per studenti e rimane stregato da una giovane donna dagli occhi blu intenso e dalla sua complessa storia. La malattia di Abbas costringerà però entrambi a un ritorno forzato tra le mura di casa, agli oscuri silenzi del padre e all’instabilità psicologica della madre Maryam che, dall’ictus del marito, sembra aver finalmente ritrovato se stessa. Il premio Nobel Abdulrazak Gurnah descrive l’esperienza dell’immigrazione senza retorica, con un romanzo intenso sull’appartenenza, sull’importanza del perdono e del dialogo. Un libro sull’importanza della comprensione del proprio passato, delle proprie origini e dell’altro che ci è di fronte.
Data pubblicazione
20/05/2024