This is the account of a memorable voyage undertaken by the author and his friend and First Officer , Anto, from the Netherlands, through inland Europe, and out to Istanbul in Turkey, by river. Portraying the Danube as a C road compared with the motorway of the mighty Rhine, the author describes his entertaining, exhilarating and at times plain hairy trip up the Rhine and down the Danube . The trip, which took two and a half years, although actual travelling time was only sixty-seven days, saw them travel 3,750 kilometres, during which time they went through ninety-four locks. They took in Holland, Germany, Austria, Slovakia, Hungary, Yugoslavia, Bulgaria and Romania before eventually ending up at their final destination, Istanbul, in Turkey. On their travels they had to contend with gales, fog and rain, strict and bribe-hungry officials, barges that dwarfed the tiny Dutch cruiser, not to mention the strong currents, high waves and massive locks along the way. Arriving in Istanbul in one piece (despite a smoking engine), the author completed the voyage of a lifetime, and this is his story. - Up the Rhine and Down the Danube è il racconto di un viaggio memorabile intrapreso dall'autore e da un amico nell'entroterra europeo fino a raggiungere Istanbul via fiume. Descrivendo il Danubio come una strada "di serie C" rispetto "all'autostrada" del potente Reno, l'autore racconta in modo divertente e coinvolgente il periglioso percorso su per il Reno e giù lungo il Danubio. Durante il viaggio, che ha richiesto due anni e mezzo in totale, anche se il tempo effettivo di viaggio è stato di soli 67 giorni, sono stati percorsi 3750 chilometri passando 94 chiuse attraverso Olanda, Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Jugoslavia, Bulgaria e Romania per giungere infine a Istanbul. Durante questa incredibile avventura i due amici hanno incontrato di tutto: burrasche, nebbia, piogge, funzionari più o meno inflessibili, gigantesche chiatte, per non parlare di forti correnti, alte onde ed enormi chiuse. Giunto a Istanbul sano e salvo, l'autore può dire, a buona ragione, di aver realizzato il viaggio della sua vita.