Il 27 giugno 1980 un DC-9 in volo da Bologna a Palermo, scomparve sopra il Mar Tirreno. Non vi furono sopravvissuti. Le indagini sull’incidente provarono solo che l’unica possibile causa del disastro era stata un’esplosione, all’interno o all’esterno dell’aeromobile. I mezzi d’informazione e il pubblico sostennero la seconda ipotesi; in pratica, ciò significava credere che, contro il DC-9, fosse stato lanciato un missile. Questo divenne Il Mistero di Ustica. Esso diede origine a un processo penale contro militari italiani e sollevò gravi sospetti nei riguardi di diversi Stati esteri, inclusi gli Stati Uniti d’America e la Francia. Nel 1990 fu istituita una commissione, nota come Commissione Misiti che, grazie al completo recupero del relitto, dopo indagini protrattesi per alcuni anni, accertò che la vera causa del disastro era stata una bomba nascosta a bordo dell’aereo. I processi, alla fine, si conclusero con l’assoluzione di tutti i militari imputati. Nel 2007, l’avvenuta conferma, da parte della Corte di Cassazione, delle sentenze di proscioglimento, non servì a modificare un’idea ormai radicata nel pubblico. Ancora oggi, nei pubblici dibattiti, sono le accuse a prevalere. La versione dei fatti sostenuta in questo libro affronta e contraddice la nozione comune.
Data pubblicazione
04/11/2014